Se sei un brand, un'azienda o un professionista della comunicazione, sapere come funziona (e come evitarlo) è fondamentale per far arrivare il tuo messaggio senza che venga ignorato, frainteso o dimenticato.
L’information overload si verifica quando la quantità di informazioni ricevute supera la capacità di elaborazione del nostro cervello.
Il risultato? Confusione, fatica mentale, disorientamento decisionale, rifiuto del messaggio.
In pratica, quando un utente si trova davanti a troppi stimoli contemporanei (testi lunghi, grafiche caotiche, scelte multiple), tende a:
Nel mondo del digital marketing e del branding, l’information overload può avere impatti diretti su:
Spesso non è il contenuto a essere sbagliato, ma il modo in cui viene proposto!
Tanti blocchi, troppi bottoni, messaggi sovrapposti: l’utente non sa cosa fare e… non fa nulla.
“Guarda il video!”, “Scarica l’ebook!”, “Segui il profilo!” → tutto nella stessa mail. L’effetto? Nessuna azione viene compiuta.
10 colori, 6 taglie, 4 modelli, 3 offerte temporanee. Nessuna categoria evidenziata. Il cliente si stanca e abbandona il carrello.
Grafici, numeri, testi lunghi e nessuna gerarchia visiva = nessun punto chiave viene ricordato.
Apple è maestra nel ridurre al minimo il rumore comunicativo. Ogni pagina ha un messaggio chiave, una CTA visibile, tanto spazio bianco e zero confusione.
La lezione? La semplicità non è banalità: è un’arte strategica.
In un mondo saturo di stimoli, chi riesce a dire meno, ma meglio, vince.
L’information overload è dunque una sfida progettuale e comunicativa. Chi progetta con chiarezza, empatia e consapevolezza psicologica ha molte più possibilità di farsi capire, ricordare e scegliere.
Via Leonardo Da Vinci, 22, Paderno Dugnano